Non c’è innovazione senza partecipazione delle persone ai cambiamenti della tecnologia. Come possono allora le aziende aiutare la transizione tecnologica degli individui? E perché l’empatia gioca un ruolo fondamentale?
Non solo tech: il ruolo dell’empatia nell’innovazione.
Futuro vuol dire innovazione, senza dubbio. Ma cosa vuol dire innovazione? Cosa si intende con questa parola e da quali concetti viene alimentata giorno dopo giorno?
L’innovazione si attua secondo due grandi direzioni. La prima direzione è quella della tecnologia, del progresso funzionale. La seconda direzione è invece quella delle persone: quella che potremmo definire del progresso emotivo.
Come evitare il rischio burnout.
Da tenere sempre ben presente infatti è che la tecnologia non sarebbe necessaria senza le persone.
Il rapporto con cui le persone si relazionano con la tecnologia è fondamentale per la sua evoluzione e per portare avanti il percorso volto all’innovazione. La tecnologia cambia troppo velocemente: e le persone fanno sempre più fatica ad adeguarsi, vivono costantemente con la sensazione (e la paura) di restare indietro, di non essere all’altezza.La Vanson Bourne, società di ricerca londinese, ha condotto un’interessante ricerca per valutare il rapporto di manager e decision manager con la trasformazione digitale e i cambiamenti in campo tecnologico con cui queste figure professionali si trovano a confrontarsi quotidianamente.
La ricerca evidenzia alcuni aspetti importanti per quello che riguarda la situazione italiana. Ne emerge infatti che oltre il 60% degli intervistati riscontra nella propria azienda un limite culturale che condiziona l’arrivo di novità tecnologiche.
Il 52% degli intervistati ha dichiarato di essere spaventato dalla velocità, di temere di non riuscire ad adeguarsi davvero. Il 72% degli intervistati ha infine dichiarato di temere in modo particolare gli attacchi informatici, contro cui le aziende non si impegnerebbero ancora in maniera sufficiente.
Il ruolo chiave dell’empatia
Nel rapporto tra aziende e persone, nell’ambito dell’acquisizione di nuove competenze tecnologiche e nell’adeguamento a processi di innovazione, l’empatia è fondamentale perché svolge un ruolo di facilitatore.
La stessa ricerca della Vanson Bourne infatti, evidenzia ad esempio come l’indice di gradimento per il lavoro ibrido, con una forte componente di smart working, risulti essere gradito dall’80% delle persone coinvolte.
Alte sono anche le percentuali però di lavoratori che non si sentono gratificati dai propri superiori e che preferirebbero poter contare su un rapporto più solido e empatico.
Un tipo di sostegno del genere da parte del capo, fornirebbe infatti gli stimoli giusti e rappresenterebbe un importante sprono verso la comprensione delle nuove tecnologie e la voglia di restare costantemente aggiornati e connessi con il futuro.
In sintesi
1
La tecnologia non può portare innovazione senza sostegno e collaborazione delle persone.
2
Nelle aziende i dipendenti hanno paura di non riuscire ad adeguarsi ai repentini cambiamenti della tecnologia.
3
L’empatia può rivelarsi molto preziosa nel consolidare i rapporti con il management e spronare i dipendenti nel loro personale percorso di trasformazione tecnologica.